La situazione delle navi Ong nel porto di Catania sta suscitando non poche polemiche. Una di queste ha deciso di presentare un ricorso al Tar.
La decisione del Viminale di far sbarcare solo le persone più fragili, le donne e i bambini dalle navi delle Ong ha suscitato molte critiche e ha riacceso la polemica sullo sbarco dei migranti dell’era Salvini. Il ministro Piantedosi ha dichiarato l’intenzione di tenere a bordo delle navi i “migranti economici”, una strategia che farebbe guadagnare tempo in caso si aprisse un contenzioso giudiziario davanti al Tar o al tribunale civile.
Nel frattempo questo “carico residuale” della Humanity 1, come è stato definito dal governo, ha iniziato a ribellarsi per questa decisione e hanno iniziato a non mangiare. Dalla Geo Barents, invece, in due si sono buttati a mare, seguiti da un giovane che ha tentato di soccorrerli. Riportati poi sul molo. Le due navi restano nel porto di Catania. La Rise Above di Mission Lifeline, invece, ha avuto il permesso di sbarco a Reggio Calabria.
La Humanity 1 ha presentato un ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento del Viminale di lasciare il porto e un altro al tribunale civile perché il giudice disponga lo sbarco immediato delle persone in quanto profughi, secondo il diritto internazionale. La Ocean Viking, con 234 persone a bordo, ha chiesto di attraccare in un porto sicuro anche a Spagna, Grecia e Francia. La nave della Ong norvegese resta ancora in acque internazionali.
Alla fine sbarcheranno tutti
Secondo quanto scrive La Stampa però, alla fine sbarcheranno tutti. Sarebbe questa la strategia del Viminale. Il braccio di ferro del governo non è con i migranti o con le Ong ma sarebbe proprio con gli altri paesi europei, in questo modo il governo punta ad ottenere qualcosa a livello internazionale, ovvero una mobilitazione a riguardo anche dei paesi del Nord Europa. «Stiamo lavorando sia sui tavoli europei che su quelli internazionali» ha dichiarato il ministro Piantedosi.
Ma secondo gli esperti giuristi dell’immigrazione la divisione fatta dal governo di far sbarcare i fragili e tenere sulle navi i sani non ha senso. Una selezione che non è finalizzata a nulla senza nessuna norma su cui si basa questa decisione. La legge dice che se le navi sono approdate in porto, le operazioni di soccorso si devono concludere con lo sbarco di tutte le persone in un porto sicuro, come ribadito dalla Cassazione. La teoria del governo è che le navi dovrebbero essere prese in carico dai paesi di cui le navi battono bandiera. Ma questo concetto sarebbe in contrasto con il diritto europeo in materia d’asilo.